10 agosto 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Ormai lo sapete, a noi i mostri piacciono da morire e quindi i creatori di mostri sono per noi come delle divinità, capaci di plasmare gli elementi e di infondere vita nella materia inerte. E oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, celebriamo quello che dei creatori di mostri è stato senza dubbio il migliore, il più bravo, il più abile, il più geniale: Signore e signori, il dio CARLO RAMBALDI! Con lui i peggiori incubi, le più straordinarie creature, hanno preso forma e sono diventate "reali", più reali di tanti attori "finti" che ammorbano cinema e televisione...Questo artigiano dei sogni, questo artista dell'impossibile nacque in provincia di Ferrara nel 1925; diplomatosi all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, iniziò la sua carriera come pittore. Per caso gli venne offerta la possibilità di realizzare il drago Fafner (un mostro di 16 metri!) per "Sigfrido", un film a bassissimo budget di Giacomo Gentilomo: è l'inizio di una leggenda! Per un po' lavorò per la televisione (suo il ciclope Polifemo che sfida Ulisse nello sceneggiato tratto dall' "Odissea), poi passò al cinema lavorando a (sentite un po' che roba) "Perseo l'invincibile" di Alberto De Martino, il cult fantascientifico "Terrore nello Spazio" di Mario Bava, lo stracult dell'orrore "Il boia scarlatto" di Massimo Pupillo, l'ipercult erotico "Femina ridens", (con Philippe Leroy e la meravigliosa Dagmar Lassander) di Piero Schivazappa, lo sconclusionato thrilling megacult "Una lucertola con la pelle di donna" di Lucio Fulci, l'ultracult d'autore "La grande abbuffata" di Marco Ferreri, il supercult splatter "Reazione a catena" sempre di Mario Bava, il cultissimo del terrore "La notte dei diavoli" di Giorgio Ferroni, il dittico cult all'ennesima potenza (prodotto da Andy Warhol) "Il mostro è in tavola...Barone Frankenstein/Dracula cerca sangue di vergine...e morì di sete", per la regia di Paul Morrissey, e il supremo cult grottesco "La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone" di Pupi Avati. Dopo questa sfilata di cult (e non li abbiamo citati tutti!) si potrebbe fondare un vero e proprio "culto" al nostro Carlo! Fattosi le ossa in queste bizzarre, audaci, infami e poverissime produzioni, Rambaldi era pronto al salto di qualità, sfoderando tutta la potenzialità delle sue "meccatroniche" creature: si parte con "Profondo Rosso" (suo l'agghiacciante, spaventoso pupazzo meccanico che entra in scena sulle note dei Goblin), per passare al remake di "King Kong" (dove realizzò il gorillone ad altezza naturale: 13 metri!), per continuare con "Incontri ravvicinati del terzo tipo" (suoi gli alieni ispirati alle figure allungate dello scultore Giacometti), "Sfida a White Buffalo" (per cui costruì un bisonte elettromeccanico lungo 5 metri, capace di galoppare alla velocità di 40 km all'ora!), "Alien" (in cui dette vita alle deliranti visioni di H.R.Giger), "Possession" (dove dette forma al mostruoso figlio/amante di Isabelle Adjani), "E. T." (vabbè, che palle, però l'alieno è fatto da paura) e "Dune" (il film di Lynch fa cacare, ma i vermoni di Carlo ancora ce li abbiamo negli occhi...). Alla fine degli anni '80 il nostro si ritirò, troppa la concorrenza con le tecnologie digitali (ma vogliamo mettere davvero?!), era come un flipper di lusso in un mondo di Playstation! La figura del tecnico degli effetti speciali stava diventando anonima, una fabbrica: ora non si legge più Carlo Rambaldi o Tom Savini, si legge Industrial Light and Magic! Carlo è morto a Lamezia Terme il 19 agosto del 2012: purtroppo anche i suoi amati progetti dei parchi a tema, a cui aveva lavorato gli ultimi anni, non andarono in porto e non sapremo mai cosa avrebbe ideato per spaventare e affascinare gli ignari visitatori. A noi comunque rimarrà per sempre impresso quel maledetto pupazzo di merda che sbuca fuori dalla porta, a guastare i nostri incubi da difficile digestione...
Nota a margine: Lucio Fulci, per il succitato "La lucertola...", fu accusato dagli animalisti di aver squartato dei veri cani per la scena del laboratorio di vivisezione (si sa, all'epoca i registi, se i soldi erano pochi, non andavano troppo per il sottile...). Al nostro Carlo toccò quindi andare dal magistrato coi fantocci che aveva realizzato per dimostrare che i cani erano falsi! Altri tempi, altri tempi...

Parlando di déi:
"L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli."
Umberto Eco - Il Pendolo di Foucault

Carlo Rambaldi