1 marzo
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Niente artisti oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo: nessun cantante, nessun musicista, nessuna pin-up, niente disegnatori o scrittori, non un attore e nemmeno un regista. In deroga alle leggi non scritte di questo Vostro Almanacco, oggi celebriamo un editore, e che editore! Il grandissimo WILLIAM GAINES, signore e signori, l'uomo che ha cambiato per sempre l'immaginario di migliaia di ragazzini! In peggio, oltretutto... Senza le sue pionieristiche e coraggiose pubblicazioni, i pischelli degli anni '50 sarebbero rimasti a Superman e Capitan America, avrebbero pensato che il peggio che gli potesse succedere sarebbe stata un'improbabile invasione aliena, dei buzzurri armati di mitra che sfidavano la polizia o qualche ex-nazi che ci riprovava a conquistare il mondo. Gaines, nei fumetti, ha dato invece la stura all'orrore, quello vero, quello inquietante, quello che fa paura sul serio! Prima dei comics della sua EC, l'immaginario horror, specie cinematografico, era legato soprattutto a fascinazioni gotiche, in bianco e nero. Con i fumetti di riviste come "Tales of the Crypt" o "The Vaullt of Horror", l'orrore divenne esplicito, ripugnante, spietato. È difficile immaginare la produzione horror senza tali riviste. Anzi, è proprio impossibile giudicare la cultura del secondo '900, senza prenderle in considerazione come punto di origine: George Romero, Joe Dante, Stephen King, i Cramps, i Misfits, lo splatterpunk, lo stoner rock, solo per citare i casi più famosi. Dai fumetti EC non si può prescindere! Punto e basta! William Maxwell Gaines naque il primo marzo del 1922. Era figlio di Max Gaines, che come editore della divisione All-American Comics della DC Comics è stato anch'esso una figura influente nella storia del fumetto: sperimentò per primo, nel 1933, l'idea di confezionare e vendere fumetti direttamente in edicola e nel 1941, accettò la proposta di pubblicare il primo supereroe femminile, Wonder Woman. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il nostro Bill fu rifiutato dall'esercito degli Stati Uniti, dalla guardia costiera e dalla Marina, così andò al suo ufficio di leva e chiese di essere arruolato ugualmente. Fu impiegato come fotografo dell'aeronautica al campo Lowry Field di Denver. Tuttavia, quando venne assegnato a un campo di Oklahoma City che non aveva un impianto fotografico, passo tutto il periodo a non fare un bel niente (tranne grigliarsi bistecche...). Dimesso dal servizio nel 1946, tornò a casa per completare i suoi studi di chimica al Politecnico di Brooklyn, ma presto si trasferì alla New York University, con l'obiettivo di ottenere un certificato per insegnamento. Ma nel 1947, suo padre venne ucciso in un incidente di motoscafo sul Lake Placid. Invece di diventare un insegnante di chimica, Gaines rilevò l'azienda di famiglia, la EC Comics. Le iniziali stavano sia per "fumetti educativi" ("Educational Comics") che per "fumetti divertenti" ("Entertainment Comics"), e la società era conosciuta per i suoi adattamenti a fumetti delle storie della Bibbia (!). Il nostro Bill cambiò radicalmente genere e target: si creò la sua nicchia con l'orrore, la fantascienza, la satira e i fumetti di guerra. Le sue pubblicazioni, tra cui "Tales from the Crypt", "The Vault of Horror", "Shock SuspenStories", "Weird Science" e "Two-Fisted Tales", erano caratterizzate da storie con un contenuto molto piu estremo rispetto alla media dei fumetti dell'epoca. Le avventure horror EC non erano semplici accozzaglie di cliché orrorifici, ma avevano un approccio sottile, ricco di ironia macabra, satirica, di situazioni-limite che stimolavano la riflessione e la fantasia del giovane lettore con veri dilemmi morali e sorprendenti "capovolgimenti" finali. Allo stesso modo, i titoli fantascientifici affrontavano tematiche adulte come il "senso" del progresso e i pericoli dell'alienazione. In parte a causa della qualità superiore delle sue pubblicazioni, la EC imbarcò rapidamente una scuderia di artisti senza pari nel settore, una delle migliori di sempre. Fra i collaboratori regolari c'erano maestri come Wally Wood, Jack Davis, Will Elder, George Evans, Harry Harrison, Graham Ingels, Al Williamson, Johnny Craig, Reed Crandall, Jack Kamen, Bernard Krigstein, John Severin, Joe Orlando e Frank Frazetta: il Gotha del fumetto dell'epoca, che lavorava fianco a fianco con i leggendari editor/artisti Harvey Kurtzman e Al Feldstein. La casa editrice trattava i suoi illustratori con grande rispetto, pubblicando le loro biografie a tutta pagina e permettendo loro di firmare il loro lavoro, una rarità nei fumetti anni '50. La EC è stata unica nella sua "mancanza di uno stile" proprio e riconoscibile, in quanto incoraggiava gli autori a utilizzare le tecniche a loro più congeniali e distintive. Tutto questo fu reso possibile dalla spregiudicata strategia promozionale di Gaines: i lettori delle riviste EC venivano regolarmente presi in giro per il loro cattivo gusto nell'aver scelto un prodotto del genere! Risultato: i fan delle pubblicazioni erano sempre più fidelizzati, anche grazie al "giochino" di scoprire i nuovi modi con cui venivano di volta in volta ridicolizzati! Sempre più sotto pressione per trovare nuove trame con cui riempire i giornali, i fumettisti di Gaines iniziarono adattare storie tratte da autori classici, come Ray Bradbury, Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Con la pubblicazione del famigerato "La seduzione degli innocenti" del dottor Fredric Wertham, i fumetti furono investiti da un'ondata moralizzatrice e attirano l'attenzione del Congresso degli Stati Uniti. Inutile dire che le pubblicazioni della EC entrarono nell'occhio del ciclone. Nel 1954, Gaines dovette testimoniare davanti alla sottocommissione per la delinquenza giovanile del Senato: i verbali di tali dichiarazioni sono un utilissimo documento per far luce sulla miopia delle istituzioni bigotte e su quanto fosse lucida e "avanti" la visione del nostro Bill. Ma comunque Gaines venne descritto dai media nazionali come l'editore più amorale d'America e come contraccolpo, nel 1955 la EC venne effettivamente emarginata dal mercato e dal Comics Magazine Association of America. Questo era un gruppo industriale che Gaines stesso aveva coinvolto nel settore, al fine di superare le barriere censorie imposte alla sua piccola casa editrice, ma ben presto perso il controllo della gestione a favore di John Goldwater, editor di innocue riviste per adolescenti della Archie Comics. Il medioevale Comics Code, che venne approvato dal governo e adottato dalla maggior parte dei maggiori editori del paese, conteneva restrizioni modellate specificatamente sulle linee horror e crime dei fumetti di Gaines. Anche se aveva già cessato di pubblicare la sua linea di comics horror, Gaines rifiutò di aderire al codice, considerandolo ipocrita e non applicabile alla nuova serie di fumetti realistici e "convenzionali" che stava promuovendo in quel periodo. Questo rifiuto, insieme alla sua già appannata reputazione, misero la EC sull'orlo del fallimento. Anche se Gaines alla fine cedette e accettò il codice, i distributori si rifiutarono di distribuire i suoi titoli nelle edicole. Il danno era stato fatto, e Gaines purtroppo abbandonò completamente i fumetti. Scelse di concentrare la sua attività su il solo titolo redditizio della EC, il famosissimo "Mad", albo satirico fondato nel 1952. Dopo che il distributore Leader News fallì nel 1956, la EC rimase con più di 100.000 dollari di debito. Gaines spese una fortuna per mantenere in vita la società fino a che un accordo potesse essere stipulato con un nuovo distributore. Con una mossa scaltra, Gaines convertì Mad in rivista nel 1955, cosa che gli permise di aggirare i vincoli del Comics Code (che riguardavano solo gli albi a fumetti). Riuscì così a mantenere al suo servizio il talentuoso editor Harvey Kurtzman, che aveva già ricevuto laute offerte da altri. Kurtzman lasciò comunque l'impiego un anno dopo ma venne sostituito dal valido Al Feldstein, che era stato l'editor più prolifico durante il periodo d'oro della EC Comics e rimase alla rivista dal 1955 al 1986. Insieme a Gaines continuò a curare "Mad" ottimamente, sempre con gusto per lo sberleffo e con odio per la retorica. Certo, ad un certo punto la satira del giornale non resse al confronto dei nuovi autori che uscivano dall'underground ed erano molto più corrosivi e coraggiosi, ma si mantenne sempre su buoni standard. Anche se "Mad" venne venduta nel 1960 per motivi fiscali, Gaines rimase come editore fino al giorno della sua morte e servì da cuscinetto tra la rivista e i suoi interessi corporativi. A sua volta, si mantenne in gran parte fuori dalla produzione della rivista, spesso limitandosi a visionarne i contenuti prima che venisse spedita alla stampa. "Il mio staff e collaboratori creano la rivista," dichiarò Gaines, "Quello che creo io è l'atmosfera." Altro motivo d'orgoglio del vecchio Bill, fu che per "Mad" rinunciò alla pubblicità, nonostante Kurtzman e Feldstein lo esortassero, senza risultato, ad accettarla. Anche il merchandising fu sempre scarso e fortemente supervisionato da Gaines, che a quanto pare, preferì rinunciare ai profitti piuttosto che rischiare di deludere i fan di "Mad" con prodotti accessori non conformi. Nel 1980, dopo il successo colossale di "Animal House", Gaines concesse il nome della sua rivista alla pessima parodia volgare di "Up the Academy". Quando il film si rivelò una schifezza, Gaines pagò di tasca sua la società cinematografica per rimuovere tutti i riferimenti alla rivista da tutte le stampe future e rimborsò privatamente i fan che scrissero lettere di reclamo. Ateo convinto, allegro, amante della buona tavola e dei vini, generosissimo ma capace di gesti di meschina avarizia, il grande Bill Gaines si è spento il 3 giugno del 1992. Di solito si rimpiangono gli artisti. In questo caso si rimpiange un editore. Perché di editori così non c'è ne saranno più! Garantito: li fanno fallire prima....

Kefauver: "Here is your May 22 issue [Crime SuspenStories No. 22, cover date May]. This seems to be a man with a bloody axe holding a woman's head up which has been severed from her body. Do you think that is in good taste? "
Gaines: "Yes sir, I do, for the cover of a horror comic. A cover in bad taste, for example, might be defined as holding the head a little higher so that the neck could be seen dripping blood from it, and moving the body over a little further so that the neck of the body could be seen to be bloody. "
Kefauver: "You have blood coming out of her mouth. "
Gaines: "A little. "
Kefauver: "Here is blood on the axe. I think most adults are shocked by that. "
Interrogatorio da parte del senatore Estes Kefauver a Bill Gaines presso il Senate Subcommittee on Juvenile Delinquency (1954)

William Gaines