16 gennaio 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Un vero Maestro, un eccezionale visionario, un regista de paura da paura! Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, è il compleanno dell'immenso JOHN CARPENTER, il più grande di tutti! I suoi film e le sue colonne sonore sono l'esempio migliore di come fare il cinema-cinema, indipendente, efficace, senza fronzoli. La suspense è il suo pane, l'orrore è il suo vino, l'azione il suo piatto forte e l'angoscia il suo dessert. Filmaker veramente unico, musicista fantastico, Carpenter è riuscito come nessuno a dare forma ai nostri incubi: anzi, ne ha creati proprio di nuovi per disturbare i nostri sogni. E poi i suoi film sono essenzialmente "ganzi"! John Howard Carpenter è nato a Carthage, nell stato di New York, il 16 gennaio del 1948. Appassionato di cinema e libri di Lovecraft, cresce a Bowling Green, nel Kentucky e si diploma alla Western Kentucky University, dove il padre insegna musica. Durante questi anni inizia a lavorare ad una serie di cortometraggi come "Revenge of the Colossal Beasts": viene dato scarso rilievo a queste opere, che invece già codificano i temi tipicamente "carpenteriani". Nel 1968 Carpenter si iscrive alla University of Southern California, ma dopo 4 anni abbandona gli studi senza riuscire a laurearsi. Nel 1970 gira il suo primo cortometraggio ufficiale, "The Resurrection of Broncho Billy", scritto insieme a Nick Castle. Castle instaurerà poi un rapporto di grande amicizia con Carpenter, tanto che interpreterà Michael Myers in Halloween. La pellicola gli fa guadagnare un premio come miglior cortometraggio e lo rende noto nel campo del cinema indipendente. Dopo questo corto, Carpenter si mette al lavoro - insieme all'amico Dan O'Bannon (regista "Il ritorno dei morti viventi" e sceneggiatore di "Alien") - su un'opera che unisca le tematiche di "2001: Odissea nello spazio" e "Il dottor Stranamore". Il risultato è "Dark Star", una commedia fantascientifica in cui il protagonista vero e proprio è una bomba mandata nello spazio siderale da un gruppo di astronauti. Dan O' Bannon recita nel ruolo del sergente Pinback, mentre inizia qui la collaborazione con il regista Tommy Lee Wallace, che per questa pellicola lavorò alla scenografia. Nel 1976, pesantemente influenzato dal film "Un dollaro d'onore" di Howard Hawks, Carpenter concepisce il capolavoro "Distretto 13 - Le brigate della morte". Girato con pochi mezzi in soli 20 giorni, il film guadagna un sacco e viene ritenuto da molti critici uno dei migliori film di genere statunitensi degli anni settanta. Anche la colonna sonora del film è rimasta scolpita nelle generazioni e riesce ancora oggi a ricreare la tensione di allora. Tra gli attori si segnalano Austin Stoker e Darwin Joston: quest'ultimo abitava vicino alla casa di Carpenter. Indimenticabile e, per l'epoca, inaudita la scena in cui una bambina viene uccisa a sangue freddo! Nel 1978, dopo essersi incontrato con la bravissima produttrice Debra Hill (che in futuro sara sua moglie) Carpenter inizia a lavorare con lei ad uno slasher, "Halloween - La notte delle streghe". Stuzzicato dall'italiano Dario Argento per quanto riguarda la colonna sonora (il ritmo di 5/4 su pianoforte ricorda molto quello di "Profondo rosso") e da Mario Bava per quanto concerne il tema da trattare (lo slasher è il tema di "Reazione a catena"), il film è il primo successo commerciale del regista e viene consacrato come il "padre" degli slasher (nonostante questo titolo vada atti buio più propriamente al Bava nazionale). Dopo Halloween, il regista si prende un periodo di pausa dal cinema, dedicandosi a due regie televisive: "Pericolo in agguato" e "Elvis - Il re del rock". Il primo è uno slasher che il regista aveva girato prima di Halloween, mentre il secondo è una pellicola biografica riguardante Elvis Presley, con Kurt Russell. Entrambe le pellicole ottengono un buon successo e insieme ai fondi ricavati dalla produzione di Halloween, il regista torna sul grande schermo con "The Fog", un favoloso ghost-movie che narra di alcuni cittadini attaccati da dei pirati-fantasma. Nonostante sia parco di effetti speciali splatter, Carpenter riesce a creare un horror di grande atmosfera. Nel 1981, Carpenter si mette all'opera su un soggetto scritto negli anni sessanta per Clint Eastwood. Sempre al fianco di Debra Hill e Kurt Russell, si inventa uno dei suoi film più spettacolari ma anche più politicamente impegnati. "1997: Fuga da New York", vera pietra miliare del cinema, un misto di western e fantascienza che nel cast annovera pezzi da novanta come Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence e Isaac Hayes, risulta il film per il quale è più spesso ricordato. La pellicola ottiene un successo enorme, il personaggio di Jena (Snake) Plissken forgia una nuova generazione di eroi/anti-eroi tanto che verrà molto spesso imitato (un esempio è "2019 - Dopo la caduta di New York", del nostro Sergio Martino, un remake italiano che tuttavia venne spacciato per essere stato l'ispiratore di "1997"). Nel 1982, Carpenter gira il suo capolavoro horror-fantascentifico, "La cosa", con Kurt Russell nel ruolo dell'esploratore John MacReady, alle prese con un primordiale alieno mutaforma ed astuto che aggredisce uno ad uno gli scienziati di una base antartica. La pellicola si basa fedelmente su un racconto di John W. Campbell, "La Cosa da un altro mondo" (1938) ed era già stato fonte di ispirazione per il film omonimo, un classico di Howard Hawks; la pellicola di Carpenter però non è un remake di quest'ultimo. Il film venne distrutto al botteghino perché messo, dalla produzione, in scellerata concorrenza con "E.T. l'extra-terrestre" di Steven Spielberg, circostanza che Carpenter ha sempre sottolineato. Molti diedero la colpa del fallimento agli effetti speciali troppo grotteschi e splatter, creati da Rob Bottin (che peraltro sono favolosi!). Ma ora molti lo ritengono il miglior film di Carpenter, un capolavoro sulla paranoia dove il regista introduce le tematiche tipiche dei film di fantascienza più classici, ribaltandole: in questo caso gli eroi non sono uniti in lotta contro il mostro, come accadeva nell'originale di Hawks, ma sono l'uno contro l'altro, dato che l'alieno è in grado di imitare perfettamente gli organismi che assimila, assumendone le caratteristiche fisiche e psicologiche. Nel film si fa anche riferimento agli arcani e potentissimi mostri detti Grandi Antichi, tipici della letteratura di Howard Phillips Lovecraft. Mentre ultima la sceneggiatura del secondo capitolo di "Halloween", "Il signore della morte", affidato purtroppo all'anonimo Rick Rosenthal, Carpenter inizia a leggere "Christine", bellissimo romanzo horror di Stephen King che riprende alcune delle tematiche care al cinema d'exploitation del decennio precedente (come "La macchina nera" e "Duel") e inizia dunque a stendere la sceneggiatura di "Christine - La macchina infernale", uno dei migliori adattamenti cinematografici dello Re dell'orrore. Nonostante fosse un film a basso costo, ha avuto un grande successo. Subito dopo, mentre è ancora in ballottaggio per comporre la colonna sonora del terzo capitolo della saga di "Halloween", diretto dall'amico Tommy Lee Wallace, Carpenter matura l'idea di "Starman", con Jeff Bridges nel ruolo di un alieno antropomorfo, abbandonando in tal modo per una volta le tematiche cupe del genere horror, e abbracciare quelle più morbide della commedia romantica. Il film si rivela però un fallimento, ma viene oggi spesso giudicato positivamente da una gran fetta di aficionados (mah...). Carpenter scrive poi una sceneggiatura di un film catastrofico a matrice solare, dal titolo "Meltdown". Doveva essere girato con lo stolido Dolph Lundgren e parlava di una catastrofe avvenuta a causa di alcune bombe atomiche che rischiavano di far collidere la Terra con il Sole ma, a causa di alcuni dissidi con la produzione, il film non venne girato. È stato recentemente riscoperto e preso in mano da Rick Drew, che lo ha trasformato in un film uscito per il mercato DVD. Nel 1986, Carpenter si dedica alla regia del fantasmagorico "Grosso guaio a Chinatown", sempre accompagnato da Kurt Russell. Il film, dal budget non indifferente, viene attaccato da pubblico e critica, ma segna comunque una svolta nella carriera di Carpenter. Alcuni lo considerano come un "gioco" di Carpenter, quasi una parodia del cinema di quel periodo. In realtà il film è un riuscito omaggio al cinema orientale di arti marziali, all'epoca praticamente sconosciuto in Occidente. Se di parodia si vuol parlare, questa è riferita agli "eroi" americani tutti di un pezzo, efficacemente tratteggiati da Russell, che nel film è incapace di provvedere a sé come agli altri, venendo sistematicamente salvato dagli altri protagonisti della pellicola. In seguito all'immeritato fallimento al botteghino di "Grosso guaio a Chinatown", Carpenter ha sempre più problemi a farsi finanziare altre pellicole e stipula un contratto con la Universal: nel contratto rientrano il bellissimo "Il signore del male", con Donald Pleasence, forse il film più teorico e pessimista del regista, del 1987, "Essi vivono", pellicola di fantascienza distopica (in realtà una satira sul capitalismo, lo status quo, i messaggi subliminali e la manipolazione dei mass media) con Roddy Piper, del 1988, ed "Avventure di un uomo invisibile", fiacca commistione fra commedia, thriller e fantastica con protagonista Chevy Chase, del 1992. I film hanno pochissimo successo, anche se oggi sono considerati dei "cult" presso il pubblico cinefilo. Nel 1993 Carpenter co-dirige con i colleghi Tobe Hooper e Larry Sulkis il film horror a episodi per la televisione "Body Bags - Corpi estranei". Gli episodi avrebbero dovuto essere parte di una serie televisiva antologica sulla falsariga de I racconti della cripta. L'emittente Showtime decise però di ritirarsi dal progetto, Carpenter allora girò un prologo, in cui egli stesso recita anche il ruolo del medico legale/narratore, facendo diventare la pellicola una antologia horror. Nel film figurano inoltre numerosi camei di registi famosi, come Wes Craven e Sam Raimi, o personalità di spicco del cinema horror come il truccatore Greg Nicotero. In questo periodo gli vengono offerte le regie di "Top Gun", "Attrazione fatale", "Il bambino d'oro", "Senza via di scampo", "Star Trek" e "The Philadelphia Experiment", ma Carpenter, con scarsa lungimiranza, le rifiuta (e menomale, anche se pensare a John che dirige "Top Gun" fa venir voglia di vedere l' "effetto che fa"). Il 1995 è l'anno de "Il seme della follia", il terzo e ultimo capitolo di quella che viene ormai chiamata "trilogia dell'Apocalisse" (apertasi con "La cosa" e proseguita con "Il signore del male"), con Sam Neill, influenzato da romanzi di Lovecraft ed Allan Poe. Nelle intenzioni del regista, il protagonista John Trent rappresenta la condizione tipica dello spettatore cinematografico e il conseguente scetticismo dinanzi alla proiezioni di film fantastici. Partendo da questo presupposto, il film, sicuramente il più importante di Carpenter anche se non proprio il più riuscito, si configura come una vera e propria metanarrazione, un'acuta osservazione sull'arte del raccontare col cinema e la letteratura, in cui compaiono ricorrenti omaggi alle pellicole del passato: dalla sequenza iniziale che richiama quella de "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel alla recitazione di Sam Neil in perfetto stile Bogart. Dopo il lavoro con Neill, Carpenter si dedica al remake de "Il villaggio dei dannati". Nonostante l'impatto sull'immaginario collettivo sia riuscito, anche in questo caso Carpenter fallisce al botteghino e dunque l'anno successivo decide di farsi finanziare per girare il sequel di "1997: Fuga da New York", intitolato "Fuga da Los Angeles", con Kurt Russell, Pam Grier e Steve Buscemi. Quasi un remake, più che un sequel, il piano di Carpenter è quello di far credere al pubblico un ritorno alle origini, ma in realtà è una critica ancor più dura nei confronti della società americana che col passare degli anni è diventata sempre più reazionaria e dittatoriale. Memorabile la scena ambientata fra i fanatici della chirurgia estetica ormai completamente deformati dai troppi interventi subiti, satira dei nuovi canoni di bellezza moderni imposti nel mondo da Hollywood, e il controfinale acidove nichilista. Anche in questo caso, tuttavia, il film non ottiene il successo sperato (anche perché francamente inferiore al capostipite), le morali sottintese non vengono ben accolte o recepite e l'amarezza e la delusione di Carpenter nei confronti delle major cinematografiche aumenta sempre più. Dopo "Fuga da Los Angeles", Carpenter torna all'horror, mischiandolo ad atmosfere da road movie e western, con il simpatico "Vampires", col mitico James Woods. La povertà dei mezzi però si vede tutta e il film alla lunga mostra la corda; comunque ebbe un discreto successo, tanto che nel 2002, l'amico di Carpenter, Tommy Lee Wallace, ha deciso di dirigerne un sequel, "Il cacciatore delle tenebre". Cercando di mischiare fantascienza e thriller, nel 2001 Carpenter si dedica a "Fantasmi da Marte", con Ice Cube, Jason Statham, Natasha Henstridge e Pam Grier. Il film non si rivela un grande successo al box-office: i costi di produzione superano gli incassi. Molti attribuiscono questo poco successo alla ripetitività della trama e alla colonna sonora, non più composta solo da Carpenter, come accadeva per i primi film. Lo assistono infatti gli Anthrax, Steve Vai e Buckethead, lavorando comunque sotto la sua supervisione e su motivi da lui elaborati. Ma la ragione è che il film non è all'altezza dei lavori migliori del maestro e il suo modo di fare cinema inizia a dimostrarsi un po' troppo retrò (a noi piace ma al grande pubblico no...). Presa una pausa dal cinema, Carpenter è stato regista di un episodio della serie "Masters of Horror", in cui egli è stato uno dei tredici registi coinvolti nella prima stagione. L'episodio da lui diretto, "Cigarette Burns - Incubo mortale", è stato accolto da critiche generalmente positive, e dopo questo fatto Carpenter ha deciso di dirigere ancora un altro episodio ("Il seme del male") per la seconda stagione del programma. A dieci anni distanza da Fantasmi da Marte, Carpenter torna alla regia di un lungometraggio horror con "The Ward - Il reparto". Flop nei cinema europei, a cui è seguita la distribuzione direttamente in Home video negli USA del film. Il pubblico e i fan di Carpenter hanno comunque in parte apprezzato il film, attribuendo lo "stile" fuori dai canoni del regista alla trama su commissione. Anche le sue mitiche colonne sonore, spesso realizzate mediante sintetizzatore, sono composte da lui stesso o, alle volte, in collaborazione con altri (eccetto che per i film "La cosa", composta da Ennio Morricone, "Starman" composta da Jack Nitzsche, "Avventure di un uomo invisibile" e "Fuga da Los Angeles" composte da Shirley Walke e "The Ward - Il reparto", composta da Mark Kilian) ed hanno avuto un'enorme influenza sulla musica elettronica a venire (di cui a noi però, detto sinceramente con un francesisma, non frega un cazzaccio nulla!). Auguri, grande Maestro, che tu possa spaventarci ed emozionarci ancora a lungo, facendo sempre quello che ti va di fare!

"Malocchio e gatti neri, malefici misteri
il grido di un bambino bruciato nel camino
nell'occhio di una strega, il diavolo s'annega
e spunta fuori l'ombra: l'ombra della strega!
La vigilia d'Ognissanti han paura tutti quanti:
è la notte delle streghe!"
Chi non paga presto piange!/Filastrocca cantata dai bambini - Halloween

John Carpenter